La storia del ferro da stiro

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Caffèlatte
view post Posted on 27/8/2010, 16:38     +1   +1   -1




La storia del ferro da stiro



Negli affreschi delle tombe nella Valle dei Re, vediamo i Faraoni indossare gonnellini fittamente plissettati, come i nobili della civiltà minoica rappresentati in quelli di Santorini nelle Cicladi; pure le Cariatidi sfoggiano i kitoni, tuniche a pieghe perfette.

Ergo, anche i tessuti di 4000 anni fa venivano stirati.

Gli egiziani usavano un lisciatoio piatto di pietra che veniva passato a freddo sui tessuti immersi in una soluzione di acqua e gomma per formare la plissettatura.

I primi che usarono il calore furono i Cinesi che attaccarono lunghi manici in legno a fornelli detti bruciatori di profumo; erano in bronzo inciso di simboli beneauguranti, dragoni, fiori ecc: portafortuna che dovevano tutelare dalle inevitabili ustioni.
Per le stoffe pesanti il ferro veniva riempito di braci, di sabbia calda per le sete sottili; il lavoro non poteva essere compiuto da una sola persona, ma bisognava essere in tre: due ai lati che tenevano steso il tessuto, e uno al centro che ci passava su il ferro.

A Roma 2000 anni fa esistevano già i funiculum, botteghe-lavanderia dove la stiratura delle pieghe era fatta a freddo con lo stesso metodo degli egizi: ma al posto della gomma i nostri antenati usavano un appretto probabilmente efficace ma decisamente disgustoso: acqua, sapone e pipì.

Più tardi vennero usate piastre in bronzo, anche loro munite di lunghi manici come i ferri cinesi, che però venivano riscaldate direttamente sul fuoco.

Nel 1200 dC in Olanda venne inventato il primo ferro dalla forma simile ai nostri; fatto a barchetta, il manico era posto sopra lo strumento solo che era in ferro pure esso e per afferrarlo bisognava indossare un guantone scomodissimo.
Si scaldava ponendolo direttamente nei forni a legna di casa; strinava, più che stirare, e macchiava i tessuti di cenere.

Nel ‘400, grazie alla moda che imponeva vestimenta di tessuti pesanti quali damaschi, velluti, rasi, il ferro venne reso più pratico, con fornello interno riempito di braci o sabbia e il manico in legno per isolare dal calore.

Nell’800 negli USA comparve l’illuminazione a gas e così si crearono dei ferri da collegare direttamente al casalingo tubo del gas; però le esplosioni furono innumerevoli e le donne preferirono tornare ai vecchi ferri battuti pieni di carbonella.


Nel 1891 tal Henry Seeley brevettò l’Electric Flat Iron, il primo ferro con piastra che si scaldava elettricamente: l’idea era geniale ma non ebbe immediato successo visto che quel coso pesava quasi 7 kg, e stirare diventava un’impresa erculea, assai più faticosa del solito.

Però, perfezionata pian piano l’invenzione sostituendo materiali pesanti e ingranaggi interni troppo ingombranti, i ferri elettrici divennero d’uso comune.

Nel 1926 a New York nacque Eldec il primo ferro a vapore; ma anche lui all’inizio era talmente grosso e ingombrante, da venir utilizzato solo nelle lavanderie professionali.

Fu solo alla fine degli anni ’70 che i modelli vennero rimpiccioliti e utilizzati in massa da milioni di casalinghe riconoscenti.

Ferri a Brace: Antichi esemplari del XVIII secolo


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Edited by Milea - 16/3/2011, 22:01
 
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