La Madonna del canonico Van der Paele, Jan Van Eyck, 1436

« Older   Newer »
  Share  
Lottovolante
view post Posted on 23/8/2010, 19:38 by: Lottovolante     +6   +1   -1
Avatar

Group:
Moka
Posts:
47,194
Reputation:
+18,084

Status:




Jan_van_Eyck_madonna-canonicoP

Jan Van Eyck
La Madonna del canonico Van der Paele
1436
Olio su tavola
141X176,5cm
Groeninge Museum - Bruges





Si tratta dell'opera più grande di Van Eyck dopo il "Polittico dell'Agnello Mistico". Dalla cornice apprendiamo che l'opera fu eseguita nel 1436 per Joris Van der Paele, canonico della chiesa di San Donaziano a Bruges, il cui patrono è raffigurato in piedi, a sinistra.
Dall'altro lato del trono san Giorgio, con l'armatura da cavaliere, presenta il committente, suo omonimo, alla Madonna e a Gesù, che lo guardano con benevolenza.
La scena è ambientata nell'abside di una chiesa, certamente la stessa in cui officiava il canonico, il cui coro diventa uno spazio quasi intimo. L'uomo si inginocchia accanto ai gradini del trono, stringendo nelle mani un piccolo volume; nel momento di girare una pagina abbassa gli occhiali, colto dalla visione divina.
Il suo sguardo non è rivolto ad alcuno dei personaggi sacri, bensì perso in un'espressione di grande concentrazione, a indicare che, come nella "Madonna Rolin" si tratta di una visione puramente interiore.
Van Eyck gioca sottilmente con le potenzialità dell'illusione pittorica, rendendo assai labili i confini tra realtà e finzione.

L'imponenza dei personaggi sacri, che hanno la stessa concretezza del canonico - notiamo addirittura l'ombra della mano di San Giorgio sulla tonaca bianca - fanno sembrare vera una scena solo mentale, che l'artista amplifica ulteriormente attraverso l'armatura del santo cavaliere: su di essa si riflettono infatti la Madonna e il Bambino, ma anche, nello scudo appeso alla schiena, una figura vestita con abiti borghesi e un turbante di seta rosso in testa, che è senza dubbio un'autoraffigurazione di Van Eyck.

Come già aveva fatto con gli Arnolfini, dunque, l'artefice entra nella sua rappresentazione e lo specchio diventa simbolo della pittura stessa, per mezzo della quale possiamo vedere altre realtà.
In riflesso - come pure i capitelli e i bassorilievi del trono - ha inoltre una precisa funzione teologica, poichè allude alla caratterizzazione della Vergine, ricordata sulla cornice come "specchio senza macchia"... ( Mar L8v )








Edited by Milea - 12/8/2021, 15:28
 
Web  Top
1 replies since 23/8/2010, 19:38   1441 views
  Share