Le Grotte di LASCAUX

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Milea
view post Posted on 17/7/2010, 18:41 by: Milea     +1   -1
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Sono così tanti a zoppicare che chi cammina dritto, pare in difetto!

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LE TECNICHE


Le capacità artistiche degli esecutori variano moltissimo. Alcune opere sono molto semplici e modeste, mentre altre, per la loro precisione nell'esecuzione, sono sbalorditive. Le tecniche di base utilizzate dagli artisti paleolitici per l'arte rupestre o parietale sono: la pittura e l'incisione. Da un'evoluzione di quest'ultima, derivano i bassorilievi.

Le incisioni più semplici, sono chiamate lineari. Si tratta della più diffusa forma di arte delle caverne. Questa tecnica ha moltissimo in comune con la pittura. Esempi famosi sono: la testa d'orso e la silhouette femminile di Pech-Merle, la testa di cervo della grotta di Pergouset, il bellissimo cavallo di Lascaux, la renna di Les-Combarelles e i bisonti di Mairie-de-Tayjat.


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Gli artisti per realizzare le loro opere si servivano di un bulino, ma tale tecnica non era conosciuta prima dei 27.000 a.c. In alcuni casi durante gli scavi archeologici sono stati scoperti gli scalpelli.

Leroi-Gourhan divise l'arte paleolitica in quattro stili, o periodi. Il primo fu definito "arcaico" per la sua semplicità di esecuzione. Si sviluppò nel il 30.000 e il 23.000 a.c. Il secondo, sviluppatosi tra il 17.000 e il 15.000 a.c., fu caratterizzato dalla rappresentazione completa dei contorni degli animali. NeI terzo stile, definito "manierista" (tra il 17.000 e il 15.000 a.c. ), si sviluppò la ricerca del movimento nella rappresentazione, oltre che ad una maggiore precisione nella descrizione dei dettagli anatomici e l'introduzione della bicromia. Ad esso appartengono le opere di Roc-de-Sers, Lascaux, ecc. Nell'ultimo periodo, definito "il barocco del Magdaleniano" (fino all'8500), si ebbe una maggiore attenzione per i volumi. Le figure assumevano posizioni complesse, dimostrando la conoscenza problematiche tipiche della pittura occidentale. Altamira, Niaux e Rouffignac appartengono a questo periodo.


I COLORI


I colori utilizzati erano soltanto tre: il tuorlo, il rosso ed il nero. Da questi si potevano ottenere una grande varietà di sfumature.Il colore rosso era ricavato attraverso la lavorazione dei minerali di ossido di ferro (limonite e ematite), mentre il nero era realizzato attraverso il diossido di manganese. Durante il Musteriano, il minerale era utilizzato in pezzi, simili a dei pastelli. Nei periodi successivi, gli uomini paleolitici impararono a polverizzare i minerali, e ad applicarli sulle pareti, una volta diluiti.

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Il colore era applicato sulle pareti con la punta delle dita, in modo da ottenere una fila di impronte digitali, oppure era spalmato quando si volevano realizzare dei tratti ; gli stencil delle mani erano realizzati attraverso l'impiego di una tecnica differente. La tinta, contenuta nella bocca, era soffiata sulla mano utilizzando un corto cilindro in osso.

L'artista nell'eseguire il suo dipinto, in molti casi si limitava a tracciare soltanto il contorno delle figure, mentre a volte ne sfumava alcune parti, ottenendo un effetto policromo di particolare bellezza. Esistono anche degli esempi in cui tutta la figura era riempita di colore; per realizzare le sfumature era utilizzata una spatola o un tampone di pelliccia, con cui era stesa la tinta . In un caso, il cavallo di Ekain, fu realizzato un contorno ben preciso mentre la profondità fu realizzata attraverso l'uso del chiaroscuro.


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Il bisonte di Marsoulas invece fu realizzato attraverso una moltitudine di punti rossi discontinui. Lo spettatore poteva percepire il volume dell'animale soltanto ad una certa distanza .


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Non sono rari i casi, in cui, furono associate diverse tecniche artistiche, soprattutto pittura ed incisione. Come sui bassorilievi di Camp-Blanc e Roc-aux-Sorciers dove sono state scoperte tracce di coloranti.


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Un altro caso particolare, consiste nei bisonti di Tuc-d'Audoubert, realizzati in argilla, sono un esempio straordinario delle capacità artigianali degli uomini paleolitici.


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LA PROSPETTIVA


La prospettiva è una tecnica utile a dare tridimensionalità ad oggetti rappresentati su una superficie piana secondo un punto fisso detto "punto di vista". La tecnica moderna si basa sull'impiego di raggi immaginari che partono dal contorno di un oggetto osservato ed arrivano verso l'occhio dell'osservatore. L'intersezione di questi con un piano verticale, danno il "quadro". Il problema della rappresentazione tridimensionale su superfici piane venne affrontato per la prima volta dai Greci verso la fine del V sec a.C. Gli artisti paleolitici non conoscevano la prospettiva, tuttavia riuscirono ad elaborare tecniche particolari, con le quale riuscirono a superare i limiti delle rappresentazioni bidimensionali.
Per la rappresentazione degli animali era preferito il profilo laterale, ma spesso, tale metodo limitava la realizzazione di elementi particolari.


Un esempio calzante è lo stregone di Les Trois Frères


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L'uomo che ha realizzato quest'opera ha dovuto superare la difficoltà di rappresentare elementi particolari, disposti su piani differenti, come le corna e la coda, su una superficie piana a due dimensioni. La soluzione venne trovata nel torcere artificialmente la figura. La testa venne rappresentata utilizzando una visione frontale, il resto del corpo attraverso il profilo laterale. L'artista inventò una tecnica che venne chiamata "prospettiva di torsione", utilizzata anche in altre epoche storiche. Gli egizi usavano, spesso, rappresentare il corpo secondo una visione frontale ad eccezione della testa, vista di profilo.

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Anche gli artigiani greci, a partire dal VII sec. a.C., impiegavano espedienti simili per realizzare le decorazioni su vari materiali: armi di bronzo, ceramiche, monete e gemme in pietra dura.

L'uso di combinare la testa di profilo ed il corpo di prospetto unito ad una serie di gesti, serviva a creare flusso e movimento. A tale scopo gli artisti Paleolitici avevano adottato anche altri espedienti. Un caso interessante è il cinghiale della grotta di Altamira in Spagna. L'animale è stato disegnato con 8 zampe piuttosto che 4.

Alcuni esempi interessanti in cui si è cercato di superare i limiti delle due dimensioni, sono: i tori eseguiti nella medesima grotta ed i cervi della grotta di Lascaux.


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In entrambi i casi la superficie rocciosa viene utilizzata per dare alla figure volume e movimento. La policromia ed un saggio utilizzo di sfumature, avevano il medesimo scopo di dare profondità ai soggetti.


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I TEMI DELLA RAPPRESENTAZIONE


I disegni erano rinnovati ogni anno, sovrapponendo i nuovi ai precedenti. Gli artisti nell'esecuzione dei disegni non seguivano alcun criterio. Non seguivano un unico asse orizzontale, tutti gli elementi avevano angolazioni differenti e non vi era proporzioni tra essi. Non erano raffigurati alberi, piante o elementi topografici. Non vi è nessuna rappresentazione che riguardi gli astri, come il sole e la luna, o nuvole .
Le categorie dei soggetti rappresentati sono quattro: figure animali, figure umane, simboli (antropomorfi o geometrici) ed insiemi di linee indeterminate.

L'animale più rappresentato era il cavallo, ed in ordine decrescente, il bisonte, lo stambecco, il cervo, il mammut e la renna. E' stato notato che, i primi due animali, spesso, erano associati all'interno della stessa rappresentazione. Le rappresentazioni umane sono molto meno numerose; nella maggior parte dei casi, si tratta di esecuzioni molto sommarie, in cui è distinguibile soltanto la silhouette.


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Alcuni tipi di segni sono in relazione al corpo umano, perché ne riproducono alcune parti. Si tratta degli organi sessuali maschili e femminili, e gli stencil delle mani, riscontrabili in numero elevato; a Quercy, nei Pirenei centrali e nella Spagna Cantabrica, sono state scoperte più di 500 impronte di mani.


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Gli animali disegnati, appartenevano alla fauna locale. A volte l'insieme dei soggetti rappresentava una scena di caccia, ed in casi molto particolari, alcuni di essi venivano trafitti da frecce o colpiti da bastoni o da boomerang . Una scena di questo tipo fu eseguita nella grotta di "Les-Trois-Frères". Al suo interno, è stata scoperta un'intera parete ricoperta di incisioni.



I soggetti (mammut, rinoceronti, bisonti, cavalli, orsi, asini, renne, ghiottoni, bue muschiati), furono inseriti in una scenografia completata da una serie di lance scagliate su di essi. In generale, bisonti e orsi erano gli animali più rappresentati ; sugli orsi, in alcune occasioni, erano rappresentati anche i fori delle ferite.
Nell'Italia Meridionale il bue sostituisce il bisonte. Un caso particolare sono il salmone di Abri du Poisson ed i tonni della grotta del Genovese.



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Non esiste nell'arte parietale, una singola rappresentazione maschile dipinta in una posizione completamente eretta, con lineamenti facciali chiaramente umani, e comunque trattati con la stessa precisione dedicata agli animali . Secondo Giedion: "Gli uomini raffigurano se stessi solo di rado, ma gli animali costantemente, sembra che essi vogliano essere animali, non hanno alcuna arroganza nella loro umanità".



Edited by Milea - 7/8/2021, 11:58
 
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