La lezione di anatomia del dottor Tulp, REMBRANDT Harmenszoon van Rijn, 1632

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Lottovolante
view post Posted on 5/11/2022, 20:43 by: Lottovolante     +4   +1   -1
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REMBRANDT Harmenszoon van Rijn
La lezione di anatomia del dottor Deyman
1656
Olio su tela
100X134
Amsterdam, Rijksmusum


Nel 1656 Rembrandt fu incaricato dalla gilda dei chirurghi di Amsterdam di dipingere un ritratto di gruppo dei suoi più illustri membri: il dipinto era destinato alla sala anatomica della città dove già si trovava la Lezione di anatomia del dottor Tulp. Nel 1690 la sala fu smantellata e il dipinto fu trasferito nella nuova sede della gilda: qui nel 1723 un incendio distrusse buona parte della tela, di cui si conserva solo un frammento. Nel 1841 la Lezione di anatomia del dottor Deyman fu venduta all’asta a beneficio del fondo per le vedove dei chirurghi: dopo essere passata in diverse collezioni private inglesi, l’opera fu acquistata nel 1882 dalla città di Amsterdam. Prima dell’incendio il dipinto misurava all’incirca 275x200 centimetri: quella che si conserva è la porzione centrale della zona inferiore, nella quale si vede Gysbrecht Calcoen, maestro della gilda, che partecipa alla dissezione di un cadavere. Del protagonista principale della scena, il "praelector anatomiae " Jan Deyman si vedono solo il busto e le mani, impegnate nella dissezione del cervello. Quanto si è perduto è documentato da un disegno di Rembrandt: attorno al gruppo principale si disponevano altri sette personaggi, collocati in veste di osservatori su una tribuna circolare al di sotto di due archi.




Orazio Borgianni (1578-1616)
Cristo morto tra tre dolenti (o Pietà)
1615 ca.
olio su tela,
Firenze, Fondazione Roberto Longhi


Rispetto al dipinto del 1632, questa interpretazione della lezione di anatomia è più prossima alla tradizione propria del genere: il protagonista è al centro e, per quanto si ricava dal disegno, gli astanti sono disposti in semicerchio alle sue spalle, con lo sguardo rivolto verso l’esterno del quadro. L’elemento più originale della composizione è la posizione del cadavere, frontale rispetto all’osservatore: lo scorcio, il tavolaccio e il dettaglio dei piedi in primo piano sarebbero secondo molti studiosi una citazione del Cristo morto di Andrea Mantegna. Dopo Mantegna, tuttavia, il motivo fu più volte ripreso da altri artisti: tra cui Orazio Borgianni ne trasse un dipinto e un’incisione che forse Rembrandt conosceva. (Mar L8v)

 
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