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view post Posted: 10/5/2013, 18:54     +1Il pallone-balena nel cielo sopra CANBERRA - NEWS


Il pallone-balena
nel cielo sopra Canberra


Fa discutere la balena che vola nel cielo sopra Canberra. L'opera, realizzata da Patricia Piccinini, famosa per le sue sculture mostruose, è stata commissionata per celebrare i 100 anni della capitale australiana. Il pallone gigante, però, divide l'opinione pubblica. Qualcuno la definisce una grandiosa opera d'arte, ma per i più è inquietante e orribile: ''Un inutile spreco di denaro pubblico" (è costata 133mila euro). Secondo Piccinini "Skywhale" (la balena nel cielo, che ricorda anche una tartaruga o un pappagallo ) vuole rappresentare "la meraviglia e la natura" e suscitare un "senso di stupore" in chi la osserva. L'opera - lunga 34 metri e alta 23 - è stata esposta alla Biennale di Venezia e al Victoria and Albert Museum di Londra. Per realizzarla ci sono voluti sette mesi di lavoro, 16 persone e 3 chilometri e mezzo di tessuto. Il pallone prenderà il volo lunedì prossimo.

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view post Posted: 29/3/2013, 19:58     +1L'immagine del giorno - NEWS


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Cure materne:
Una leonessa si prende cura dei suoi cuccioli nati due mesi fa allo Zoo di Budapest.

view post Posted: 18/3/2013, 23:03     +1Conclave: fumata bianca E' stato eletto il nuovo Papa - NEWS


Papa Francesco:
pranzo con la presidente argentina.


Per gli Stati Uniti arrivato il vicepresidente Joe Biden. L'argentina Kirchner è stata la prima a incontrare Francesco: "Sa di dover cambiare molte cose in Vaticano, gli ho chiesto di intercedere per le Malvinas". Polemiche per la presenza del dittatore dello Zimbabwe. Prima della messa di inizio pontificato, domani, Francesco riceverà il pallio e l'anello.

Arrivano alla spicciolata, i capi di Stato e di governo. Sono oltre 130 le delegazioni attese domani per la cerimonia di inizio pontificato di Papa Francesco. Molti leader ne approfittano per incontri bilaterali, a Roma. E' il caso del primo vicepresidente cattolico della storia americana Joe Biden (ma alla Casa Bianca ci fu anche John Kennedy). A Roma da ieri sera, Biden ha incontrato tra gli altri il capo dello Stato Giorgio Napolitano. La presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner è stata la prima a essere ricevuta da Bergoglio, nonostante i rapporti tra i due siano sempre stati difficili. Un incontro a Santa Marta, la residenza interna al vaticano in cui il nuovo pontefice continua ad alloggiare. Un faccia a faccia seguìto da un pranzo tra i due. "Sa di dover cambiare molte cose in Vaticano", ha detto la Kirchner alla fine. "E gli ho chiesto di intercedere nel dialogo con Londra sulle Falklands". Scatena polemiche intanto la presenza a Roma del dittatore Robert Gabriel Mugabe, presidente dello Zimbabwe che è considerato persona non gradita - sia nell'Ue che negli Stati Uniti - e ha il divieto di viaggiare in Europa fatta eccezione per gli "obblighi religiosi".

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Tra gli altri leader attesi, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier francese Jean-Marc Ayrault, e il duca di Gloucester, in rappresentanza della cugina, la regina Elisabetta. Il Papa domani lascerà Santa Marta alle 8.50. Compirà un lungo giro tra la folla, per consentire a tutti di vederlo e salutarlo. Poi l'ingresso nella basilica: i patriarchi orientali cattolici accompagneranno Francesco dalla sacrestia alla tomba di Pietro, nelle Grotte Vaticane. Qui saranno preparati l'anello del pescatore e il pallio, i due segni del ministero petrino. Successivamente il pallio, lo stesso di Benedetto XVI, sarà consegnato al Papa dal cardinale protodiacono Jean-Louis Tauran. Un altro cardinale - il primo dell'ordine dei presbiteri, Godfried Daneels - farà una preghiera, mentre il decano, il primo dell'ordine dei vescovi, Angelo Sodano, gli consegnerà l'anello del pescatore su cui sarà rappresentato San Pietro con le chiavi. "Non sarà d'oro", ha precisato padre Lombardi in conferenza stampa. Il bozzetto dell'anello era stato realizzato dall'artista Manfrini durante il pontificato di Paolo VI. L'ultimo rito, prima della cerimonia, sarà "l'omaggio di obbedienza da parte dei presenti al nuovo papa". Per rendere il rito "un po' semplice", saranno scelti, in rappresentanza di tutto il collegio cardinalizio, "sei cardinali, due per ognuno degli ordini dei vescovi, presbiteri, diaconi", ma ancora non è nota la loro identità. L'omelia: possibili aggiunte a braccio. Le letture e le preghiere della messa di domani in Piazza San Pietro saranno quelle della giornata in cui viene celebrata, cioè quelle di San Giuseppe che si festeggia appunto il 19 marzo. Padre Lombardi ha spiegato che in genere il Vangelo viene cantato in latino e greco, per sottolineare l'unità dei cristiani di oriente e occidente. "In questo caso - ha aggiunto - si è optato per il greco "perché di latino ce n'è già molto". I concelebranti saranno circa 180: tutti i cardinali presenti a Roma, elettori e non. Tra loro anche i patriarchi, gli arcivescovi maggiori non cardinali, due generali degli ordini religiosi, dei gesuiti e dei francescani. La celebrazione dovrebbe durare due ore, secondo il maestro delle cerimonie. L'omelia sarà in italiano. "Cercheremo di dare il testo", ha spiegato padre Lombardi. Ma, visti i precedenti di papa Francesco - con i suoi discorsi a braccio - ha consigliato ai giornalisti di seguire con attenzione tutte le sue parole. A concludere la messa, come tra tradizione, sarà il "Te Deum". Le altre religioni. Saranno 33 le delegazioni di altre chiese e comunità cristiane presenti alla messa. Per la prima volta il patriarca ecumenico Bartolomeo I parteciperà ai riti dell'inizio di un pontificato. Tra le altre delegazioni, ha aggiunto padre Lombardi, particolarmente importante è quella ebraica che conta 16 delegati. Le delegazioni internazionali. Sono 132 le delegazioni dei Paesi e delle organizzazioni internazionali che finora hanno comunicato la loro presenza alla Messa di inizio pontificato di Papa Francesco. La più numerosa sarà quella argentina. Per l'Italia, oltre al capo dello Stato Napolitano, ci saranno Monti e i neopresidenti delle Camere Grasso e Boldrini.

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Papa Francesco ha deciso di conservare lo stemma della sua nomina a vescovo (uno scudo con un fondo azzurro, il monogramma di Gesù, una stella che ricorda la sua devozione mariana e un fiore di nardo che rappresenta San Giuseppe). E conserverà anche lo stesso motto episcopale "Miserando atque eligendo": è la frase latina del Vangelo di Matteo che descrive l'atteggiamento di Gesù verso il pubblicano (considerato un pubblico peccatore). "Lo guardò con misericordia e lo scelse". "Non c'entra con la dittatura". A poche ore dall'inizio del pontificato, dall'Argentina arriva una presa di posizione ufficiale che non potrà che rallegrare Bergoglio. Il presidente della Corte Suprema di Giustizia argentina, Ricardo Lorenzetti, in un'intervista radiofonica ha detto che Papa Francesco "è una persona assolutamente innocente" e non è stato sospettato di nessuna complicità con le violazioni dei diritti umani commesse durante la dittatura militare". "Al di là del fatto che ci sia gente che non è d'accordo, o che dice che potrebbe aver fatto una cosa o l'altra, resta il fatto certo che non esiste nessuna accusa concreta contro l'ex cardinale".

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view post Posted: 2/1/2013, 19:34     +1PATO e BARBARA BERLUSCONI: l'ultima notte prima di partire - Sport


Pato e Barbara:
l'ultima notte prima di partire.


Capodanno con Barbara Berlusconi prima di partire per il Brasile. Pato ha trascorso la notte di San Silvestro con la fidanzata in un locale di Courmayeur e ha postato on line questa foto (retwittata da Barbara). I due sembrano molto affiatati anche se stanno per dividersi. Il giocatore del Milan, infatti, è a un passo dalla firma col Corinthians che lo porterebbe a giocare in Brasile. In spoiler il profilo Twitter di Barbara Berlusconi.


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view post Posted: 16/11/2012, 13:05     +2ALEXEY TISHCHENKO e gli scatti del leone incastrato in Kenia - Animals


E il giovane leone restò incastrato...
eccezionali scatti in Kenya.






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Un giovane leone balza tra i rami. E lì rimane incastrato. Un momento di panico quando si rende conto di essere finito in una posizione difficile. L'autore di questa eccezionale sequenza è Alexey Tishchenko, 41 anni, appassionato di fotografia di nazionalità russa. La sequenza è stata scattata in Kenya, nel Masai Mara National Park.


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view post Posted: 5/10/2012, 19:03     +1IVAN PUIG: il Maggiolino affonda nel pavimento - NEWS


Il Maggiolino
affonda nel pavimento.



Ecco la spettacolare installazione dell'artista spagnolo Ivan Puig: un Maggiolino che sembra sprofondare in un pavimento liquido. In realtà si tratta di una macchina tagliata in due, appoggiata sapientemente su un pavimento coperto da un particolare lattice per mascherare le giunture. L'effetto è comunque notevole.

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view post Posted: 3/10/2012, 22:33     +1Ajax-Real Madrid 1-4: Cristiano Ronaldo è una furia - Sport


Ronaldo incontenibile.
Real show ad Amsterdam.






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La squadra di Mourinho vince 4-1 in casa dell'Ajax con tripletta di CR7.

Una serata distensiva: il Real Madrid vince all'Amsterdam Arena, si porta in testa al gruppo D sfruttando anche il pari tra City e Dortmund, spegne (almeno per il momento) la polemica Mourinho-Ramos e può pensare al Clasico di domenica sera con l'atteggiamento giusto: il Barcellona è già a +8, al Camp Nou sarà battaglia. Lo stato di forma generale, dopo l'avvio a stento nella Liga, è buono. Contro l'Ajax è una prova di forza dei Blancos, che chiudono con quattro gol, nonostante la scarsa concretezza in avvio di partita. Qualche numero, per dare l'idea: dopo un quarto d'ora il tabellino dei tiri totali segna 10-0 a favore del Real; all'intervallo siamo 24-3. E' la serata di Cristiano Ronaldo, che si porta a casa il pallone dopo la tripletta, e di Benzema, a segno con una gran semirovesciata. Ma anche di Kakà, che ha regalato un'ora di grande qualità. Il grande quesito del prepartita in terra spagnola è: giocherà Sergio Ramos, dopo la polemica con Mourinho? Il difensore, escluso contro il City e al centro del caso Mou-Ozil, dopo aver indossato la maglia del tedesco, appena rimproverato dal tecnico, è regolarmente in campo. A riposare sono invece Di Maria, Modric e Khedira. Alle spalle di Benzema ci sono Ronaldo, Kakà e Callejon.

ASSEDIO
— Il protagonista del primo tempo è il portiere dell'Ajax, Kenneth Vermeer, bravo a opporsi con un'uscita decisa al sinistro di Ronaldo (14'), a una doppia occasione Kakà-Benzema (16') e a Marcelo (38'). Aggiungiamoci un colpo di testa di Ramos e un sinistro al volo di Ronaldo, entrambi fuori di poco, ed è chiarissimo l'andamento del match. Kakà è illuminato, regala assist e giocate che ricordano i bei tempi. L'Ajax si fa vedere in un'unica occasione, quando Van Rhijn, di testa, non sfrutta un'uscita a vuoto di Casillas sul primo corner per gli olandesi (31'). Eppure il vantaggio del Real arriva soltanto al 42': progressione di Benzema a sinistra, Alderweireld lasciato sul posto, e palla che arriva a Ronaldo dopo un rimpallo. Per il portoghese è un gioco da ragazzi firmare il vantaggio, ma l'azione è probabilmente viziata da un fallo in partenza.

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BOTTA — La ripresa si apre in discesa per la squadra di Mou: altro assist di Kakà e gran semirovesciata di Benzema per lo 0-2 dopo 3 minuti. A questo punto gli spagnoli si rilassano un po'. Forse l'atteggiamento è voluto: lasciare palla all'avversario, per poi sfruttare gli spazi in velocità. O forse la testa è già al Camp Nou. Fatto sta che l'Ajax prende fiducia e accorcia le distanze sul secondo angolo della sua partita grazie a un errore in fotocopia di Casillas: uscita a vuoto e porta sguarnita per il tap-in di Moisander sul secondo palo. La squadra di Frank De Boer insiste e sfiora anche il pari, con il giovane Hoesen, classe '91 che, al debutto in Champions, paga l'emozione mandando alto a due passi dalla linea di porta. A quel punto però, il Real smette di scherzare e in due minuti (34' e 36') chiude la partita. Lo show finale è tutto di Ronaldo: gran destro da fuori dopo il doppio scambio con Benzema e pallonetto morbido su assist di Ozil (entrato al posto di Kakà). Prossimo avversario, il Borussia Dortmund, il 24 ottobre. Ma prima c'è il Barcellona.
view post Posted: 15/9/2012, 21:10     +3MANCHESTER UTD 2012-2013: la stagione dei Red Devils - Sport


United down Wigan
with second-half blitz !






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Old Trafford – Manchester United 4 (Scholes 51, Hernandez 63, Buttner 66, Powell 82) Wigan Athletic 0.

Four goals in an inspired second-half showing gave Manchester United a comprehensive 4-0 victory over Wigan Athletic in their Premier League encounter at Old Trafford. A missed spot kick from Javier Hernandez in the fifth minute after a very dubious penalty was awarded left the match goalless at half-time, but goals from Paul Scholes, Hernandez and debutants Alexander Buttner and Nick Powell gave United all three points. It was a landmark day for three United players: Scholes made his 700th appearance for United, Ryan Giggs became the first player to feature in 600 Premier League games, and Rio Ferdinand hit the 400 mark, and it would prove to be a fine afternoon for all three after an unconvincing first-half showing from the hosts. Robin Van Persie and Shinji Kagawa were both confined to the bench for United as Sir Alex Ferguson handed a debut to defender Buttner at left-back and Danny Welbeck and Hernandez were paired together in attack. Anders Lindegaard was again preferred to the dropped David de Gea between the posts, and the Dane was left flat-footed early on as Ivan Ramis rose above Ferdinand to head narrowly wide of the far post from a corner. Welbeck was very lively early on, and he won his side a penalty in just the fifth minute as he stormed forward and took a dramatic fall as Ali Al Habsi closed him down. Replays showed that there was little or no contact, and Wigan were furious with the decision from referee Michael Oliver. The visitors’ sense of injustice did not last long, however: Hernandez planted a dismal penalty tamely to Al Habsi’s left, and the Oman goalkeeper was able to make a comfortable save down low with the Mexican left to bemoan his effort.

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United, who had won all 14 meetings in all competitions with Wigan prior to their defeat in April last season, did not have things all their own way in the first half as striker Arouna Kone fluffed his kick at the back post after the excellent Jean Beausejour curled over a pinpoint cross. Nani and Welbeck each managed to get in behind the Wigan back four courtesy of sublime through balls from Scholes, but the Portuguese was too cute with an attempted chip which drifted over the bar, while the latter was denied by an impeccable last-ditch challenge from Maynor Figueroa. Neither manager made any changes at the break, and Wigan continued where they left off in the second half, building from deep and breaking at pace with Beausejour and Kone using their speed to good effect, stretching the United back four. But Scholes marked his landmark match with a tap-in from the six-yard box after a fine cross from Nani which Al Habsi could only parry to the midfielder. It was the 37-year-old’s 155th goal for the club, and turned the match decisively the way of the home side. Just seconds later, Nani roared down the right once more and cut the ball back for Welbeck, whose first touch left him with his back to goal, and his inventive overhead kick just drifted the wrong side of the far post. Roberto Martinez introduced Jordi Gomez at the expense of Shaun Maloney on the hour mark in an attempt to inspire a fightback from his side, but United continued to dominate the play from midfield, and they made it two as Wigan lost their composure in the penalty area.

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Welbeck won the ball back for the hosts superbly in the Wigan box, before debutant Buttner's shot was turned past Al Habsi by Hernandez, who was played onside as he stole in to grab an opportunist goal. Minutes later, it was game over as the provider turned goalscorer: Buttner rampaged down the left and brushed past both Boyce and Ramis before driving a low shot past the helpless Al Habsi. It was an inspired strike from the defender. The old guard were withdrawn after 71 minutes as Scholes and Giggs made way for 18-year-old Nick Powell and Van Persie, who had scored four goals from just six shots on target so far for United before the game and netted a staggering 52 goals in his last 58 Premier League games. Van Persie missed from close range two minutes later as Nani forced his way down the right once more and cut the ball back, but the Dutchman got his feet tangled up and failed to convert from the six-yard box as Al Habsi swooped to gather. But Powell added more gloss to the scoreline in the 82nd minute. Wigan failed to clear a loose ball on the edge of their own box, and Hernandez found Powell who jinked inside a challenge from Caldwell with real poise before firing an emphatic finish inside the near post. Ferguson called for his side to be more solid defensively before the match, and he could hardly have wished for a more convincing display from his side at both ends of the field ahead of the Champions League clash with Galatasaray on Wednesday.

MAN OF THE MATCH
Paul Scholes – Manchester United: On his 700th appearance, it was the midfielder who broke the deadlock with an opportunist close-range finish, and his creativity from deep that kept Wigan on the back foot for most of the game.

PLAYER RATINGS
MANCHESTER UNITED: Lindegaard 6, Rafael 6, Ferdinand 6, Vidic 6, Buttner 8, Nani 7, Scholes 8, Carrick 7, Giggs 7, Hernandez 7, Welbeck 7. Subs: Van Persie 6, Powell 7, Evans 6.

WIGAN: Al Habsi 6, Boyce 5, Caldwell 6, Ramis 5, Figueroa 6, Maloney 5, McCarthy 6, McArthur 6, Beausejour 7, Kone 6, Di Santo 5. Subs: Jones 6, Gomez 6.
view post Posted: 25/6/2012, 19:05     +1LAWRENCE EDMONDS' cathedral licking tour in England - NEWS


Tongues of praise.
Cathedral licking tour of England.



MADCAP Lawrence Edmonds has visited 42 of England’s Anglican cathedrals — and LICKED every one.

Lawrence, 26, made his 5,000-mile pilgrimage to win a pub bet with a pal. The 13-month tour took him across the country to cathedrals including Durham, Guildford, Derby, York, Winchester, Chelmsford and Lincoln.

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Religious habit ... Lawrence Edmonds licking another cathedral.


English Heritage worker Lawrence, from London, now plans to carry on licking in Scotland, Ireland and Wales. He said: “We’ve no idea why the bet was centred on licking cathedrals — it just was. I’ve tasted a lot of new places.”.


Bradford




Bristol




Chelmsford




Chester




Exeter




Gloucester




Hereford




Lichfield




Liverpool




Newcastle




Peterborough




Salisbury




St Edmundsbury




Wakefield




source
view post Posted: 27/5/2012, 19:51     +1Giro d'Italia 2012 - Sport


Hesjedal vince il Giro:
Scarponi è quarto.






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Per la prima volta in oltre cento anni di storia, il Giro d'Italia è vinto da un canadese: Ryder Hesjedal conquista la Corsa Rosa 2012 davanti a Joaquin Rodriguez e Thomas De Gendt. Scarponi dà tutto, ma è giù dal podio. La crono di Milano è vinta da uno straordinario Marco Pinotti...

Hesjedal, Rodriguez e De Gendt. Questi i primi tre del Giro d'Italia 2012: podio tutto straniero, così come non si verificava dal 1995 (Rominger, Berzin, Ugrumov) e come prima ancora era successo solo altre tre volte, nel 1972, nel 1987 e nel 1988. Il primo degli italiani è Michele Scarponi, che perde il podio proprio l'ultimo giorno. Sempre in occasione dell'ultima cronometro cambia anche la maglia rosa, che passa dalle spalle di Rodriguez a quelle del primo canadese di sempre vincitore del Giro d'Italia, Ryder Hesjedel. E anche questo è un fatto storico, con il simbolo del primato che cambiò padrone solo in un'altra occasione prima di questo 2012: era il 1987 quando Francesco Moser vinse la crono finale di Verona e passò Fignon proprio nell'ultima tappa.

IL GIRO D'ITALIA DI RYDER HESJEDAL - Per la prima volta nella storia del Giro d'Italia, la Corsa Rosa va a un canadese, bravissimo nel resistere in salita e abile nel gestirsi nella cronometro di Milano, per specialisti sì, ma solo nella parte iniziale. Hesjedal, che aveva già vestito la maglia rosa in occasione della 15esima tappa, chiude la tappa milanese in 34'15'', sesto posto a 1'09'' da Pinotti e - soprattutto - 47'' più veloce di Joaquin Rodriguez. Lo spagnolo lotta fino alla fine, ma non può nulla, su un terreno non "suo" che comunque lo vede combattere per tutti i 28.2 km previsti dal tracciato.

SCARPONI GIU' DAL PODIO: 3^ DE GENDT - Milano assegna la rosa, ma non solo. La cronometro conclusiva del 95esimo Giro d'Italia della storia è decisiva anche per la composizione del podio, che per la prima volta dal 1995 non vede nemmeno un italiano tra i primi tre. Scarponi, il migliore tra i nostri portacolori, completa la prova in 35' tondi tondi, ma De Gendt - autore di una vera e propria impresa sullo Stelvio un giorno prima - si conferma ottimo cronoman con il quinto posto assoluto alle spalle di specialisti del calibro di Thomas, Sergent e Rasmussen. Per il belga, che aveva iniziato la prova anche con qualche speranza di vittoria della generale, alla fine arriva il terzo posto: il Belgio torna così sul podio di un grande giro dopo 17 anni, l'ultima volta nel 1995 con Bruyneel terzo alla Vuelta. Per l'ultima volta al Giro d'Italia bisogna invece andare ancora più indietro: al 1978 con il trionfo di Johann De Muynck.

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GLI ALTRI: BASSO E CUNEGO - Partivano da Milano rispettivamente con la quinta e la sesta posizione: piazzamenti invariati in classifica generale per Ivan Basso e Damiano Cunego dopo la cronometro di Milano. Il varesino chiude 28esimo, a 2'06'' dal vincitore, mentre Cunego è 49esimo a 2'37''. Poco male, la posizione nella generale è salva, con Rigoberto Uran (maglia bianca) che chiude al settimo posto, a 5'57'' da Hesjedal e poco prima di Domenico Pozzovivo: lo scalatore tascabile della Colnago, vincitore a Lago Laceno ma a cui sono mancate le gambe nelle ultime due tappe dolomitiche, è ottavo, a 6'28'' dalla maglia rosa. Quattro italiani nei primi otto: un buon bilancio, se non fosse che nessuno di loro è finito sul podio.

MILANO E' DI PINOTTI - L'aspettava da oltre un anno. Il successo di Milano è desiderato, atteso e coccolato: impossibile non centrarlo, soprattutto per un ingegnere come lui. Calcolatore e maniaco della perfezione, Pinotti copre i 28.2 km previsti in 33'06'' a oltre 51km/h di media. Il secondo, Geraint Thomas (Sky), è lontano 39'', il terzo (Jesse Sergent) addirittura 53''. Dal neozelandese della RadioShack in poi sono minuti per tutti. La ruota, nello sport così come nella vita, gira. E quella di Pinotti è una grande vittoria: lo scorso anno il suo Giro si era chiuso in barella, dodici mesi più tardi l'unico sorriso a Milano dell'Italia del pedale è invece proprio il suo.

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LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI:

Ryder Hesjedal: "E' un'esperienza incredibile, una gioia troppo grande da poter esprimere, per me e per la squadra. Man mano che passavano i giorni ci abbiamo creduto sempre più, io mi sentivo sempre meglio e sono contento di aver centrato un risultato che all'inizio del Giro d'Italia sembrava impossibile. Ma devo ammettere che ho iniziato a credere nella maglia rosa solo negli ultimi 5km di Milano. Le lacrime sul podio? E' davvero il realizzarsi di un sogno. Ringrazio tutti, i tifosi e la squadra che mi hanno sempre sostenuto".

Marco Pinotti: " E' un anno che aspettavo di fare questa prova. L'anno scorso ho lasciato il Giro in barella quindi avevo molta voglia di fare bene. Nell'ultima settimana ho provato a recuperare le energie come ho fatto quattro anni fa. Nessun italiano sul podio? Da qualche anno la corsa è sempre più internazionale; ogni squadra ha portato corridori in ottime condizioni e questo forse è un bene per il Giro".

Ivan Basso: "Hesjedal? Lo ha strameritato. Lui e Rodriguez sono stati gli atleti che hanno meritato maggiormente durante queste tre settimane. E' giusto così. Posso assicurare che questo non sarà il mio ultimo Giro d'Italia da protagonista; il mio funerale sportivo lo celebreremo tra un po'. Se sono mancato nel finale? Quando ho vinto, ho vinto con questa tattica quindi non potevo sapere che avrei avuto una flessione nel finale. Purtroppo non sono riuscito a stare con i migliori e questo ha determinato una classifica non in linea con le aspettative che c'erano alla vigilia. Il Tour de France? Sì, ci andrò. A prescindere da questo Giro d'Italia era già nei programmi. Io credo che Vincenzo (Nibali, ndr) possa puntare sicuramente al podio".

Michele Scarponi: "Non sono venuto al Giro con l'ambizione di fare primo tra gli italiani. Ero partito con l'1 e oggi non volevo scendere dal podio. Volevo un Giro da protagonista, ho combattuto in tutte le tappe più importanti. Sono deluso. Non meritavo di scendere dal podio, con tutto il rispetto per Hesjedal e Rodriguez. Anche se nella tappa di Cortina, se non avessi avuto problemi, potevo guadagnare e non difendermi. Se ho qualcosa da recriminarmi? No, forse c'è qualcosa che poteva andare meglio, ma va bene lo stesso".

Thomas De Gendt: "Con Hesjedal a quasi 1'50'' era davvero impossibile andare a prendere la maglia rosa, anche perché poi Rodriguez è andato molto forte. Io sono molto soddisfatto del mio terzo posto, era inaspettato, e proprio per questo sono ovviamente contentissimo di questo risultato".

Damiano Cunego: "La Lampre ha disputato un Giro impeccabile, abbiamo movimentato la corsa come nessun'altra squadra ha fatto. Nella tappa dello Stelvio ho avuto ordine dall'ammiraglia di stare a ruota di De Gendt, poi lui sull'ultima salita ha avuto una marcia in più, niente da dire. Il mio sesto posto? Ho provato ad andare all'attacco per mettere in ginocchio gli avversari, ma non ce l'ho fatta. L'obiettivo era quello di fare colpo pieno con Michele (Scarponi, ndr), ma le corse sono così, a volte si vince e a volte si perde. Sul podio in un grande giro? Me lo auguro, ma il ciclismo di oggi ti impegna davvero tanto, bisogna scegliere le corse da fare".

Mark Cavendish: "Il Giro d'Italia è un qualcosa di speciale per me, ho questo Paese nel cuore e sicuramente sarò qui anche l'anno prossimo. Il Duomo di Milano è bellissimo, la gente del Giro è fantastica. La maglia rossa? Peccato, ma le corse in bici vanno così. Sono contento per Rodriguez (vincitore della classifica a punti, ndr) perché oggi ha perso la rosa. Almeno con la rossa si consola".

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view post Posted: 26/5/2012, 10:13     +2Prosciutto al forno con insalata di burgul - CUCINA


Prosciutto al forno
con insalata di burgul.



Il burgul è perfetto in insalata perchè i suoi chicchi restano ben sgranati e croccanti!

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Verdure profumate e un pizzico di spezie è tutto ciò che serve per dare vita ai granelli semplici che sono lì per assorbire i sapori, dare consistenza e croccantezza o rendere più nutriente e confortevole un semplice pasto.

Per 4 persone
Tempo di preparazione: 45 minuti


INGREDIENTI:

10 cipollotti
1 cucchiaio di aceto balsamico
1 cucchiaio di olio d’oliva
1 cucchiaio di zucchero
500 g di pomodorini
90 g di burgul
1 cucchiaino di cumino
1 limone
2 cucchiai di extravergine
2 manciate di prezzemolo
8-12 fette di prosciutto al forno




PREPARAZIONE:

Riscalda il forno a 180°C. Monda i cipollotti e tagliali a metà per il lungo. Mescolali in una ciotola con l’aceto, l’olio d’oliva e lo zucchero finché sono ben conditi. Stendili in una teglia da forno rivestita di carta stagnola e infornali per 25 minuti, o finché prendono un colore dorato scuro.

Aggiungi i pomodorini nella teglia e arrostisci per altri 5 — 10 minuti, o finché le bucce cominciano a rompersi. Sfornali. Metti il burgul e il cumino in una terrina e copri con 125 ml di acqua bollente. Lascia riposare per 10 minuti, per permettere ai chicchi di assorbire l’acqua.

Aggiungi i cipollotti e i pomodorini arrostiti, la scorza grattugiata e il succo del limone, l’olio extravergine d’oliva e il prezzemolo tritato. Insaporisci a piacere con sale e pepe nero macinato fresco e mescola bene. Distribuisci le fette di prosciutto in quattro piatti e sistemaci sopra l’insalata a cucchiaiate.
view post Posted: 22/5/2012, 19:43     +1Giro d'Italia 2012 - Sport


Fuga al traguardo:
vince Izaguirre !






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Dieci fuggitivi - Boaro, Frank, Maes, Bak, Clement, Branlde, De Marchi, Mazzanti, Herrada Lopez e Izaguirre - dal km.60 con vantaggio di 9' sul gruppo all'arrivo di Falzes. Vince Ion Izaguirre(Euskaltel) regolando il gruppetto sullo strappo finale davanti a De Marchi e Frank. Rodríguez resta in Rosa.

Jon Izaguirre Insausti - basco classe 1989 della Euskaltel-Euskadi - ha vinto la Sedicesima Tappa del Giro d'Italia 2012 da Limone sul Garda a Falzes al termine di una fuga a dieci per più di 100 chilometri. Maglie conservate da Joaquim Rodríguez (Rosa), Matteo Rabottini (Azzurra) Cavendish (Rossa) e Sergio Henao (Bianca).

ULTIMA GITA PRIMA DELL'INFERNO DOLOMITI - Tappa 16 di 173 chilometri da Limone sul Garda a Falzes Pfalzen: frazione piana senza Gran premi della montagna e Traguardo Volante a Bressanone, km. 144. Ma i velocisti superstiti - dopo i ritiri, nel corso delle due settimane, delle ruote veloci di Hushovd, Farrar, Bennati, Goss, Belletti, Haedo - non possono arrivare davanti per uno strappo di 2,3 km. a 5 dall'arrivo con media pendenza del 9% e 12% di massima.

LA FUGA SULL'ADIGE - Prima ora di gara con velocità media altissima (49.8km/k) e qualche tentativo di attacco subito riassorbito dal gruppo, ma al km. 60 (superata Trento) scatta la fuga con dieci battistrada: Manuele Boaro (SaxoBank), Mathias Frank (BMC), Nikolas Maes (Omega), Lars Bak (Lotto), Stef Clement (Rabobank), Matthias Branlde (NetApp), Alessandro De Marchi (Androni), Luca Mazzanti (Farnese) Jesús Herrada Lopez (Movistar) e Ion Izaguirre (Euskaltel). Non c'è nessun uomo di classifica tra i fuggitivi: il migliore, Herrada Lopez, ha più di mezzora di ritardo da Rodríguez in graduatoria; Lars Bak ha vinto, dopo una lunga fuga, la tappa 12 sul traguardo di Sestri Levante; Alessandro De Marchi è stato protagonista sabato a Cervinia chiudendo terzo dietro ad Andrey Amador e Barta. Alla seconda ora di gara (48.2 km/h di media velocità) il vantaggio dei battistrada sul gruppo, transitando a Bolzano, è già superiore ai 10 minuti. Il vantaggio aumenta ancora e alla terza ora supera i 12 minuti, con Mazzanti, Herrada Lopez e Bak più veloci al Traguardo Volante di Bressanone (km. 144). Katusha spesso davanti al gruppo con Gatis Smukulis insieme a Sergio Henao e Rigoberto Urán, i due colombiani del Team Sky leader della graduatoria Under-25.

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STRAPPO E GRAFFIO BASCO - Quando inizia lo strappo di Chienes a -5km. dall'arrivo, la prima azione è di Herrada Lopez, ma Izaguirre, Frank e De Marchi rispondono bene, mentre gli altri sei si staccano sulla pendenza del 10%! A -3km. scatta Izaguirre e sarà imprendibile, con 10" di gap al termine della salita, fino al traguardo di Falzes. Alessandro De Marchi, secondo, migliora il fantastico terso posto di Cervinia, mentre Frank chiude il podio. Il gruppo intanto accorcia con i soliti Liquigas davanti in salita e chiude con 9 minuti di ritardo. Torna in trionfo al Giro d'Italia una maglia arancione della Euskaltel dopo le bellissime vittorie di Igor Antón (Zoncolan) e Mikel Nieve (Fassa) nella scorsa edizione.

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI:

Alessandro De Marchi: "Peccato finire secondo dopo una grande fuga. Sbattere il pugno sul manubrio era il minimo. E' un peccato finire secondo dopo essere stato in fuga tutto il giorno. Quando Izaguirre e' scattato non ci ho creduto e non l'ho seguito. Lui e' stato bravo ed e' arrivato, ha fatto una grande azione. Dietro ci guardavamo alle spalle ma anche con un po' di collaborazione sarebbe stato impossibile riprenderlo".

Matteo Rabottini: Spero di portare la maglia azzurra fino a Milano. Una volta conquistata, spero di portarla fino a Milano. Domani sara' una tappa molto difficile, ma cerchero' di tenerla. Ieri, nella giornata di riposo, siamo rimasti tranquilli in albergo".

Joaquim Rodriguez: - "Domani sarà una tappa dura sin dall'inizio. Grazie alla fuga andata in porto, oggi e' stata una giornata un po' piu' tranquilla. Nel finale pero' ero davanti perche' nessuno ci provasse, e anche io stavo bene. Domani sara' una tappa dura dove potra' succedete tutto e niente. Spero di stare bene, qualcuno ci provera', le gambe pero' iniziano a fare bene. Quale delle prossime tre tappe preferisco? Vedremo giorno dopo giorno, domani non ci sara' solo il Giau, la corsa sara' dura sin dall'inizio. Lo Stelvio e' la cima che amo di piu' per cultura ciclistica pero' quello di domani e' un tappone".

Ion Izaguirre: "Sono molto contento, è un sogno. Ho rilanciato sullo strappo finale, ai -3 ci ho creduto perché volevo portare a casa la vittoria".
view post Posted: 20/5/2012, 19:33     +1Giro d'Italia 2012 - Sport


Capolavoro Rabottini !
Rodríguez torna rosa.






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Tappa spettacolare: la fuga di Rabottini inizia al km. 18 e resiste agli attacchi dei coraggiosi Cunego, Txurruka e Losada (terzo). Lo scatto di Joaquim Rodríguez all'ultimo chilometro è un capolavoro, ma Purito, che torna in Magli Rosa, lascia Rabottini davanti sul traguardo di Pian Resinelli.

Un'impresa d'altri tempi! Matteo Rabottini - pescarese classe 1987 della Farnese Vini - ha vinto la quindicesima tappa del Giro d'Italia, in fuga dal chilometro 18 e primo al traguardo di Pian Resinelli.

SI SALE ANCORA CON 4 GPM - Frazione Busto Arsizio-Piani Resinelli di 169 km. con 4 durissimi Gran premi della montangna - Valico di Valcava, categoria 1 con 17% di pendenza massima; Forcella di Bura (3, 12%), Culmine di San Pietro (2, 12%), Resinelli (2, 12%) - e Traguardo Volante a Lecco. Dopo il capolavoro di Andrey Amador Bipkazakova a Cervinia, ancora una tappa durissima - con rampe più brevi, ma meno pedalabili - prima della pausa di domani.

SCHLECK SI RITIRA SUBITO
- Ritiro illustre al km. 28: Frank Schleck, capitano RadioShack, scende dalla bici dopo essersi presentato in Danimarca poco allenato. Partenza opaca e qualche successivo segnale di ripresa fino alla caduta (presunta?) a Montecatini, una spalla (forse?) lussata, il ritiro e il ritorno, nelle prossime ore, in Lussemburgo per preparare il Tour de France insieme all'inseparabile fratello Andy.

LA FUGA DI RABOTTINI - Prima fuga di giornata in Brianza dal km. 18: attaccano Guillaume Bonnafond (Ag2r La Mondiale) e Matteo Rabottini (Farnese Vini - Selle Italia), mentre si ritira il campione nazionale, Giovanni Visconti. Sulla rampa verso il Gpm di Valico di Valcava (11.6 km. con media pendenza 8.1%) scattano Ulissi, Malori, Petrov, Pinotti, Pirazzi, Txurruka, Losada, Bruseghin, Carrara e Sella, mentre Bonnafond cede al battistrada Rabottini che va fortissimo.

CUNEGO CI PROVA ANCORA - Prima dell'ascesa verso il secondo Gpm di Forcella di Bura (10.9 km.) si congiungono al gruppetto inseguitori Larsson, Amador e, tra la sorpresa (e la preoccupazione) generale dei vicini di ruota, l'ingombrante Damiano Cunego, mentre si staccano Bonaffond, Marco Pinotti e Adriano Malori. Cunego diventa maglia rosa virtuale spaventando Hesjedal, mentre Rabottini scollina per primo anche sul secondo Gpm con circa 5 minuti di vantaggio sugli insegutori regolati dal'indefesso Amador. Al terzo Gpm di Culmine di San Pietro (9.8 km.) Rabottini è ancora primo, ma attaccano prima Stefano Pirazzi, poi Cunego, Amador, Txurruka e Rosada. Si scollina ed è ancora Cunego show nella discesa tecnica verso Barzio: traiettorie molto rischiose, altri inseguitori a guardare e Rabottini sull'asfalto (senza conseguenze), mentre Ivan Basso e i suoi Liquigas perdono le ruote di Astana e Lampre.

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IL FINALE PIU' BELLO - A Ballabio si sale per l'ultima volta verso l'arrivo sull'altopiano di Pian Resinelli (7.8 km. con media pendenza 7.8%): gruppo rosa in rimonta con grande menata Astana (è la risposta di Roman Kreuziger!), Pirazzi attacca ancora, poi è il turno di Sylvester Szmyd, l'irrinuciabile gregario di Basso, a regolare il gruppo. Il coraggioso Amador cede, Alberto Losada e Amets Txurruka scattano, Cunego cede, Rabottini resiste. Ed ecco la meraviglia degli ultimi 3 chilometri: Rabottini perde 20 secondi ogni 500 metri, mentre Cunego viene ripreso dal gruppo con il suo capitano, Michele Scarponi, davanti a tutti. Basso è tra i primi, Ryder Hesjedal non si vede, Joaquim Rodríguez, quando manca meno di 1 chilometro all'arrivo, innseca l'attacco più bello della carriera saltando Pirazzi, Txurruka, Losada e Rabottini. All'ultima curva il pesarese rimette la ruota davanti a Purito e vince la tappa, Rodríguez si riprende la Maglia Rosa e Ivan Basso passa terzo in classifica generale. Spettacolo puro prima del riposo di domani, martedì ultima chiamata per i velocisti superstiti a Falzes Pfalzen, poi la selezione finale sulle Dolomiti. I leader dovranno attaccare dopo tante marcature: i segnali sono finalmente incoraggianti.

LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI:

Matteo Rabottini: "E' una sensazione stupenda! Ero venuto al Giro pensando e sperando di vincere una tappa e ci sono riuscito, è il giorno più bello della mia vita, anche se, quando ho visto arrivare quello della Katusha (Rodriguez, ndr) avevo perso le speranze e invece ce l'ho fatta. Una vittoria speciale con una dedica speciale al bambino che tra quindici giorni la mia ragazza darà alla luce".

Joaquim Rodriguez: "Ho visto che Losada (suo gregario, ndr) non riusciva a riprendere Rabottini e così, quando Scarponi ha attaccato, ci ho pensato io. Peccato non aver vinto anche la tappa, ma sono contento della maglia rosa. C'era tantissimo freddo, pensavo a una giornata da dimenticare e invece alla fine tutto è andato bene. Avrò una responsabilità in più, la stessa di questa settimana. Adesso il Giro si è messo bene per me, è' un sogno arrivare in rosa sulle 'mie' montagne!".

Ivan Basso: "Per me è stata una buona giornata e sono contento. Ho sofferto un po' in discesa dopo Culmmie di San Pietro. Ha attaccato l'Astana, non mi sono mai staccato ma, per le mie caratteristiche, non è il massimo inseguire in discesa. Dopo mi sono ritrovato con le gambe legnose ed in salita non ho potuto fare la differenza. Piano piano scalo la classifica e sono convinto che, al termine della prossima settimana, può arrivare un risultato migliore. La lotta è apertissima e c'è ancora tutta una settimana con le tre tappe più dure e le montagne più difficili: resto molto, molto fiducioso. La Liquigas lavora troppo? Siamo convinti che questo atteggiamento alla fine ci premierà, come già successo nel 2009 e nel 2010. Se poi qualcuno sarà più bravo, ne prenderemo atto".

Domenico Pozzovivo: "Mi suono svuotato ai -4 dall'arrivo, non andavo più su, ero a corto di zuccheri. Per inseguire sempre in discesa, non sono riuscito ad alimentarmi bene".

Ryder Hesjedal: "E' stata una giornata orribile: oggi non stavo così bene e sono felice di come è andata a finire".

Taylor Phinney: Oggi è stato un giorno che speri di non dover mai affrontare da ciclista: lungo, freddo, scivoloso, su, giu. Ma è una parte del sogno e noi l'abbiamo realizzato!"

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view post Posted: 19/5/2012, 18:47     +1Giro d'Italia 2012 - Sport


Cervinia è di Amador.
Hesjedal torna in rosa.






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Arrivano le montagne vere, le carte si sparigliano: la 14a tappa del Giro d'Italia premia il costaricense Amador (Movistar Team), che vince al termine di una lunga fuga. Cambia la maglia rosa, che torna sulle spalle di Hesjedal (Garmin Barrcuda), già leader dalla 7a alla 9a tappa.

Dopo Addo Kazianka, vincitore nel 1960, e Ivan Gotti, primo nel 1997, Cervinia incorona Andrey Amador, costaricense classe 1986 della Movistar, bravo a portare sino al termine una lunga fuga partita al km 58 e conclusa al km 206, ovvero il termine della 14a tappa. Si tratta della "prima" di un atleta di Costa Rica al Giro d'Italia, che vive un altro cambio di maglia rosa: Rodriguez prova a rispondere all'attacco di Ryder Hesjedal, ma il vantaggio del canadese basta per riprendersi lo scettro, già ottenuto dalla settima alla nona tappa.

QUATTRO DEFEZIONI E UNA FUGA - In quattro non prendono il via a Cherasco: Matthew Harley Goss e Brett Lancaster (Orica GreenEdge), Mark Renshaw (Rabobank) e Juan Jose Haedo (Saxo Bank). La tappa è subito frizzante: le condizioni consigliano di osare in una prima parte non impegnativa e i corridori non si fanno pregare. Più di 50 km/h orari di media dopo la prima ora di gara e dopo 58 km ecco la prima fuga vera: Bárta, Amador, Oliveira, Montaguti, Maes, De Marchi, De Negri e Kaisen prendono il largo, toccando anche i 13'02" di vantaggio.

SUL COL DE JOUX IL PRIMO E' BARTA - Degli ultimi 70km, 50 sono in salita, a cominciare dal Col de Joux, 22 km con pendenze regolari: a provare a cambiare marcia è il ceco Jan Bárta della NetApp, quello che nel gruppetto di testa ha la classifica migliore (54° a 14'34" di ritardo). E' lui il primo a scollinare sul Gp della montagna, mentre dietro a dare qualche emozioni ci pensano Rujano e Cunego: partono a 46km dal traguardo, facendo il vuoto tra loro e il gruppo maglia rosa.

TOCCA AD AMADOR; CUNEGO CI PROVA - Intanto davanti cambia la testa della corsa: Andrey Amador, costaricense classe 1986 della Movistar, riprende e supera Bárta. C'è ancora da scalare la salita più lunga del Giro, quella lunga 27 km, con una pendenza massima del 12%, che porta sino a Cervinia: il battistrada allunga sui primi inseguitori, mentre Cunego, al solito molto performante in discesa, stacca Rujano e guadagna un minuto sul gruppone. Molto bella l'azione del corridore veneto, che continua a spingere anche sull'ultima salita, ma ancora nulla da parte dei big di classifica. Intanto Bruseghin e Txurruka agganciano Cunego, che di lì a poco verrà ripreso dal gruppo. E' Alessandro De Marchi, che oggi compie 26 anni, ad assurgere al ruolo di protagonista: il corridore della Androni Giocattoli sale con un gran passo e a 11 km dall'arrivo aggancia in testa Amador. Diventa una lotta a due, tutta di nervi, ma Bárta non molla e la coppia diventa un terzetto, quando mancano 6km al traguardo.

VINCE AMADOR, HESJEDAL TORNA IN ROSA
- Il vantaggio dei primi si assottiglia, a 2 km dall'arrivo si muovono i big: Nieve ed Hesjedal, secondo in classifica nella generale, sono i primi a partire, poi tocca a Rodriguez, con Basso e Scarponi a ruota. E' il canadese a fare lo sprint migliore: il suo coraggio gli porterà la quarta posizione e un vantaggio sufficiente a riprendersi la maglia rosa, già indossata dalla 7a alla 9a tappa. 9" secondi di vantaggio su Rodriguez. La tappa va ad Amador che ha preceduto Jan Barta (Team NetApp) e Alessandro De Marchi (Androni Giocattoli Venezuela).Costa Rica e Canada, dunque, in un Giro d'Italia ancora in bilico: vincerà chi ci proverà sino in fondo, cosa che finora non è ancora avvenuta.

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LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI:

Andrej Amador: "Per me è motivo d'orgoglio aver vinto una tappa al Giro. È un successo che dedico alla mia fidanzata Laura, alla mia famiglia e a tutti quelli che mi sono vicini. Ho lavorato tanto per arrivare a questo trionfo. Sono stato in fuga negli ultimi due giorni e ieri sono stato ripreso ai -10 dalla fine. Ho avuto paura ma ho tenuto duro e alla fine ce l'ho fatta".

Ryder Hesjedal: "Oggi è stata dura ma alla fine stavo bene e mi sono messo alla prova. Ho fatto uno sforzo e ha funzionato. Non so quanto ancora potrò tenere questa maglia. Se potessi, farei sempre così, però vado avanti giorno dopo giorno. Oggi non ero certo di quello che avrebbero fatto gli altri, ho ripreso la maglia e sono felice. Al Giro ci sono squadre più forti numericamente, però siamo qui e vedremo come stanno le altre formazioni. In corsa ho visto oggi Scarponi molto a suo agio. Per me è vivo e vegeto, proverà ancora a vincere".

Domenico Pozzovivo: Patisco pioggia e freddo e anche oggi ho sofferto un pò ma è andata bene, sono soddisfatto. Domani? Mi aspetto grandi movimenti sull'ultima salita"

Ivan Basso: "E' stata una tappa molto impegnativa, resa anche oltre quanto ci attendessimo dalle cattive condizioni metereologiche. Abbiamo cercato di contenere la corsa come da indicazioni della macchina e nel finale ho preferito seguire senza provare molto. Sono arrivato davanti, quindi le sensazioni sono positive: domani dovrebbe piovere quindi mi attendo una tappa dura come oggi"

Michele Scarponi: "E' stata una tappa lunga e dura, veniamo da tante tappe di seguito senza riposare, era il primo vero arrivo ma abbiamo corso bene e dobbiamo continuare in questa direzione. La Liquigas ha fatto la corsa ma noi della Lampre siamo una grande squadra - continua Scarponi - Damiano (Cunego, ndr) ha provato ad anticipare dell'ultima salita, ci siamo mossi un po' tutti ma viste le pendenze a ruota si stava bene. Hesjedal? Noi ci siamo controllati un po' troppo, è' un bel corridore, non è da sottovalutare".

Damiano Cunego: "Quando si è mosso Rujano si poteva muovere chiunque, dovevo essere presente e il lavoro è stato fatto. Chi ha tirato per venirmi a prendere ha sprecato energie anche per i prossimi giorni. Abbiamo corso bene e Michele (Scarponi, ndr) è là in classifica. Hesjedal in rosa? E' il segnale che sta bene, oggi è stato veramente bravo, ha una tenacia mica da ridere".

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view post Posted: 18/5/2012, 20:10     +1Giro d'Italia 2012 - Sport


Tris di Cavendish
a Cervere !






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Tappa breve e senza dislivello: decide la volata con tutti gli sprinter nelle migliori posizioni. La Greenedge di Goss parte per prima, con Lancaster e Ferrari (Androni) a ostacolare il campione del mondo, ma Cannonball vince davanti a Kristoff e Renshaw. E consolida la Maglia Rossa verso Milano.

Mark Cavendish ha vinto la Tredicesima Tappa del Giro d'Italia, la terza iride di questa edizione dopo Herning e Fano, la decima in quattro partecipazioni alla corsa rosa.

LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA - Frazione breve di 121 km. tra Savona e Cervere con un Gran premio della montagna (Montezemolo, categoria 4, pendenza media 4.7%) e Traguardo Volante a Carrù: l'ultima gita prima di Cervinia (domani), delle Prealpi (Piani Resinelli) e delle Dolomiti (Cortina, Pampeago, Stelvio) per la selezione finale.

FUGA A DUE - Francesco Failli (Farnese) e Martijn Keizer (Vacansoleil) si staccano dal gruppo dopo pochi minuti, ma i 31 chilometri iniziali - tanto temuti alla vigilia da Damiano Caruso, Francesco Chicchi e Alessandro Ballan - sono inoffensivi per il gruppo, eccezzion dovuta per Reto Hollenstein - ciclista svizzero della NetApp, classe 1985 - costretto al ritiro per un brutto impatto con una moto-ripresa (in discesa verso Millesimo) e la conseguante frattura clavicolare. Dopo il Gpm (Failli transita primo) 90 comodissimi chilometri in Piemonte (provincia di Cuneo) con gli sprinter italiani outsider (Francesco Chicchi, Roberto Ferrari, Andrea Guardini) tutti illesi. Al Traguardo Volante (Keizer davanti a Failli) Cavendish regola il gruppo per i punti Maglia Rossa a 53'' dai battistrada.

TUTTI GLI UOMINI DELLO SPRINT - Sono le strade di Fabio Felline, torinese classe 1990, della Androni Venezuela, ma Felline - secondo a Frosinone dietro a Francisco Ventoso - non è uno sprinter e oggi lavora per Ferrari; Matthew Goss sembra star bene dopo tanti problemi fisici (e tante cadute!) e fa la volata per la Orica-GreenEDGE, mentre un altro giovanissimo, Sonny Colbrelli (classe 1990), è il moschettiere di Sacha Modolo in Colnago. A 20 km dal termine il gruppo si ricongiunge ai fuggitivi e inizia la disputa per le migliori posizioni in testa al gruppo: si mettono davanti gli FDJ-Bigmat del giovanissimo velocista francese Arnaud Démare (classe 1991, campione del mondo Under-23), poi gli uomini di Goss, la Movistar per Ventoso e, a sorpresa, la Radioshack.

EMOZIONI IN VOLATA - A 3 km dal termine si staccano Julien Berard (AG2R) per Manuel Belletti e Felline per Ferrari, ma la Saxo Bank ricuce e regola per Haedo. A -2 km ultima rotonda e lungo rettilineo finale, con Sky finalmente davanti, ma la tenuta di Thomas e Flecha non regge e quando scatta la Greenedge per Goss la vittoria di Cavendish sembra compromessa. Ma i fenomeni possono ovviare da soli e spostare gli equilibri, anche nel ciclismo: negli ultimi 500 metri Cannonball deve ridisegnarsi tre volate, chiuso da Bret Lancaster, Ferrari e in ritardo su Goss, Alexander Kristoff (secondo) e Mark Renshaw (terzo). Tris servito al traguardo e Maglia Rossa sempre più salda, con la speranza che, nonostante il pensiero fugga verso Tour de France e Giochi Olimpici, lo sprinter di Man riesca (e decida) di arrivare fino a Milano.

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LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI:

Mark Cavendish: "I miei compagni oggi hanno fatto un lavoro straordinario. Possiamo imparare molto da come abbiamo lavorato oggi. La GreenEdge ha fatto un lavoro magnifico ma io sono stato fortunato che Goss ha chiuso Renshaw ma così facendo ha lasciato libera la strada davanti a me. Ho sempre creduto che se uno pensa solo a battere un’altra squadra, non vincerò mai nulla. Fino a che sono in una squadra io credo in questa e nel lavoro. E fino ad ora i risultati mi danno ragione. Sono venuto a questo Giro determinato al 100% per arrivare fino a Milano. Il mio obiettivo era di vincere la Maglia Rossa di leader della classifica a punti. A causa delle caduta questo obiettivo ha rischiato di “volare dalla finestra”. Ora ho recuperato e sto meglio ogni giorno per cui ho fiducia nel riuscire a conquistare la Maglia Rossa a Milano".

Domenico Pozzovivo: "Delle tappe alpine che ci attendono, quella di domani è la meno adatta alle mie caratteristiche, con salite pedalabili e pendenze non eccessive. Vorrei invece vincere sullo Stelvio. C'è davanti una settimana intera con tante occasioni, domani è la prima e speriamo che non ci sia brutto tempo. Le ultime previsioni sono buone. Ci sono 2-3°? A duemila metri vanno anche bene ma domani dovrebbero essercene 5°".

Ivan Basso: "Domani è una tappa di alta montagna, la prima che affrontiamo in questo Giro. La mia squadra e io la correremo con lo stesso atteggiamento e serenità di queste prime tappe. La frazione che preferisco? Chi pensa a vincere il Giro non concentra la sua attenzione su una sola tappa. Non è pretattica, sono qui assieme alla mia squadra per tentare di conquistare il mio terzo Giro. Gli avversari pero' sono tutti molto vicini, questo Giro e' apertissimo".

Frank Schleck: "Mancano solo due tappe al giorno di riposo e voglio finire questo Giro. La gamba ce l'ho, ma la spalla mi fa veramente male, ieri ed oggi ho sentito davvero dolore. Ritirarmi? Dopo 14 giorni di corsa, con giornate molto belle e una squadra giovane che mi è stata vicina, voglio finire questo Giro. Mancano due giorni al secondo riposo".

Joaquim Rodriguez: "Quella di oggi è stata l'unica tappa tranquilla di questo Giro, speriamo domani non ci siano cadute e di non soffrire il freddo. Basso finora non ha corso, per lui il Giro comincia domani e noi invece siamo stanchi. Ha delle difficoltà in discesa? Anch'io non sono troppo brillante".

Taylor Phinney: "Sono felice che oggi Cavendish sia stato capace di insegnare a tutti come si sprinta... e dimostrare a tutti chi è il migliore! Anche un gran lavoro di Kristoff secondo!".
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