|
|
Capolavoro Rabottini ! Rodríguez torna rosa.
Tappa spettacolare: la fuga di Rabottini inizia al km. 18 e resiste agli attacchi dei coraggiosi Cunego, Txurruka e Losada (terzo). Lo scatto di Joaquim Rodríguez all'ultimo chilometro è un capolavoro, ma Purito, che torna in Magli Rosa, lascia Rabottini davanti sul traguardo di Pian Resinelli.
Un'impresa d'altri tempi! Matteo Rabottini - pescarese classe 1987 della Farnese Vini - ha vinto la quindicesima tappa del Giro d'Italia, in fuga dal chilometro 18 e primo al traguardo di Pian Resinelli.
SI SALE ANCORA CON 4 GPM - Frazione Busto Arsizio-Piani Resinelli di 169 km. con 4 durissimi Gran premi della montangna - Valico di Valcava, categoria 1 con 17% di pendenza massima; Forcella di Bura (3, 12%), Culmine di San Pietro (2, 12%), Resinelli (2, 12%) - e Traguardo Volante a Lecco. Dopo il capolavoro di Andrey Amador Bipkazakova a Cervinia, ancora una tappa durissima - con rampe più brevi, ma meno pedalabili - prima della pausa di domani.
SCHLECK SI RITIRA SUBITO - Ritiro illustre al km. 28: Frank Schleck, capitano RadioShack, scende dalla bici dopo essersi presentato in Danimarca poco allenato. Partenza opaca e qualche successivo segnale di ripresa fino alla caduta (presunta?) a Montecatini, una spalla (forse?) lussata, il ritiro e il ritorno, nelle prossime ore, in Lussemburgo per preparare il Tour de France insieme all'inseparabile fratello Andy.
LA FUGA DI RABOTTINI - Prima fuga di giornata in Brianza dal km. 18: attaccano Guillaume Bonnafond (Ag2r La Mondiale) e Matteo Rabottini (Farnese Vini - Selle Italia), mentre si ritira il campione nazionale, Giovanni Visconti. Sulla rampa verso il Gpm di Valico di Valcava (11.6 km. con media pendenza 8.1%) scattano Ulissi, Malori, Petrov, Pinotti, Pirazzi, Txurruka, Losada, Bruseghin, Carrara e Sella, mentre Bonnafond cede al battistrada Rabottini che va fortissimo.
CUNEGO CI PROVA ANCORA - Prima dell'ascesa verso il secondo Gpm di Forcella di Bura (10.9 km.) si congiungono al gruppetto inseguitori Larsson, Amador e, tra la sorpresa (e la preoccupazione) generale dei vicini di ruota, l'ingombrante Damiano Cunego, mentre si staccano Bonaffond, Marco Pinotti e Adriano Malori. Cunego diventa maglia rosa virtuale spaventando Hesjedal, mentre Rabottini scollina per primo anche sul secondo Gpm con circa 5 minuti di vantaggio sugli insegutori regolati dal'indefesso Amador. Al terzo Gpm di Culmine di San Pietro (9.8 km.) Rabottini è ancora primo, ma attaccano prima Stefano Pirazzi, poi Cunego, Amador, Txurruka e Rosada. Si scollina ed è ancora Cunego show nella discesa tecnica verso Barzio: traiettorie molto rischiose, altri inseguitori a guardare e Rabottini sull'asfalto (senza conseguenze), mentre Ivan Basso e i suoi Liquigas perdono le ruote di Astana e Lampre.
IL FINALE PIU' BELLO - A Ballabio si sale per l'ultima volta verso l'arrivo sull'altopiano di Pian Resinelli (7.8 km. con media pendenza 7.8%): gruppo rosa in rimonta con grande menata Astana (è la risposta di Roman Kreuziger!), Pirazzi attacca ancora, poi è il turno di Sylvester Szmyd, l'irrinuciabile gregario di Basso, a regolare il gruppo. Il coraggioso Amador cede, Alberto Losada e Amets Txurruka scattano, Cunego cede, Rabottini resiste. Ed ecco la meraviglia degli ultimi 3 chilometri: Rabottini perde 20 secondi ogni 500 metri, mentre Cunego viene ripreso dal gruppo con il suo capitano, Michele Scarponi, davanti a tutti. Basso è tra i primi, Ryder Hesjedal non si vede, Joaquim Rodríguez, quando manca meno di 1 chilometro all'arrivo, innseca l'attacco più bello della carriera saltando Pirazzi, Txurruka, Losada e Rabottini. All'ultima curva il pesarese rimette la ruota davanti a Purito e vince la tappa, Rodríguez si riprende la Maglia Rosa e Ivan Basso passa terzo in classifica generale. Spettacolo puro prima del riposo di domani, martedì ultima chiamata per i velocisti superstiti a Falzes Pfalzen, poi la selezione finale sulle Dolomiti. I leader dovranno attaccare dopo tante marcature: i segnali sono finalmente incoraggianti.
LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI:
Matteo Rabottini: "E' una sensazione stupenda! Ero venuto al Giro pensando e sperando di vincere una tappa e ci sono riuscito, è il giorno più bello della mia vita, anche se, quando ho visto arrivare quello della Katusha (Rodriguez, ndr) avevo perso le speranze e invece ce l'ho fatta. Una vittoria speciale con una dedica speciale al bambino che tra quindici giorni la mia ragazza darà alla luce".
Joaquim Rodriguez: "Ho visto che Losada (suo gregario, ndr) non riusciva a riprendere Rabottini e così, quando Scarponi ha attaccato, ci ho pensato io. Peccato non aver vinto anche la tappa, ma sono contento della maglia rosa. C'era tantissimo freddo, pensavo a una giornata da dimenticare e invece alla fine tutto è andato bene. Avrò una responsabilità in più, la stessa di questa settimana. Adesso il Giro si è messo bene per me, è' un sogno arrivare in rosa sulle 'mie' montagne!".
Ivan Basso: "Per me è stata una buona giornata e sono contento. Ho sofferto un po' in discesa dopo Culmmie di San Pietro. Ha attaccato l'Astana, non mi sono mai staccato ma, per le mie caratteristiche, non è il massimo inseguire in discesa. Dopo mi sono ritrovato con le gambe legnose ed in salita non ho potuto fare la differenza. Piano piano scalo la classifica e sono convinto che, al termine della prossima settimana, può arrivare un risultato migliore. La lotta è apertissima e c'è ancora tutta una settimana con le tre tappe più dure e le montagne più difficili: resto molto, molto fiducioso. La Liquigas lavora troppo? Siamo convinti che questo atteggiamento alla fine ci premierà, come già successo nel 2009 e nel 2010. Se poi qualcuno sarà più bravo, ne prenderemo atto".
Domenico Pozzovivo: "Mi suono svuotato ai -4 dall'arrivo, non andavo più su, ero a corto di zuccheri. Per inseguire sempre in discesa, non sono riuscito ad alimentarmi bene".
Ryder Hesjedal: "E' stata una giornata orribile: oggi non stavo così bene e sono felice di come è andata a finire".
Taylor Phinney: Oggi è stato un giorno che speri di non dover mai affrontare da ciclista: lungo, freddo, scivoloso, su, giu. Ma è una parte del sogno e noi l'abbiamo realizzato!"
|
| |
|